Come molti utenti di Netflix e nostri lettori sapranno, il servizio di streaming più famoso del mondo non si fa mancare gli anime, e quando questi non ci sono, Netflix li produce da sé.
Questa volta è il turno di Blame!, trasposizione animata tratta dall’omonimo manga di Tsutomu Nihei, uscito a cavallo di questo e del precedente secolo (1998-2003).
La storia
In realtà, è abbastanza difficile introdurre Blame! e il suo background. La storia inizia semplicemente ponendo lo spettatore davanti al fatto compiuto che essa si svolgerà in una città sconfinata, in continua espansione, divisa in una miriade di livelli separati. Un sorta di virus dell’urbanizzazione incalzante.
Questo “virus” si è diffuso secoli addietro, quando gli umani hanno perso il controllo di questa tecnologia, cosìcche, piccole tribù di persone cercano di sopravvivere nell’ambiente ostile ed opprimente di Blame!
Non sappiamo come questo sia accaduto per certo, ma, in un determinato momento entra in scena il protagonista Killy, una sorta di eroe tutto nipponico (e come tale triste taciturno, come la narrazione giapponese ci insegna).

Killy, nel suo viaggio, incontra una tribù, i Pescatori degli ElettroSilos, uno sparuto gruppo di individui che periodicamente organizza delle sortite in cerca del poco cibo rimasto. Killy li salva con una piccola, ma potentissima pistola (non contano le dimensioni, ma la potenza di fuoco) da alcun robot programmati per distruggere la vita organica.
Il gruppetto poi incontrerà una scienziata la cui coscienza è stata spostata in un droide quasi rottamato e insieme partiranno alla ricerca del modo di fermare l’urbanizzazione continua. Killy è in fatti alla ricerca di coloro i quali possiedono i geni terminali della rete, individui capaci di interfacciarsi col cervellone centrale per riconfigurarlo.

La realizzazione
Chi guarda spesso Anime e OVA su Netflix, forse avrà visto Knigths of Sidonia. E probabilmente, guardando Blame!, si sarà reso conto della assoluta somiglianza nel tipo di animazione.
In Blame! si alternano animazione classica e CGI. Questa alternanza, a volte forzata, funziona tuttavia abbastanza bene. Lo studio che si è occupato di realizzare il lungometraggio di Blame! è infatti lo stesso di Knigths of Sidonia, nonché di Star Wars – Clone Wars: il famoso Polygon Pictures.
Polygon è stato molto attento a ricreare le atmosfere e i personaggi dei manga originale. Del resto il curriculum e le partnership di questo studio (Disney, Bandai, Netflix) parlando da sole.
Concludendo
Il lungometraggio Blame! è sicuramente un prodotto di pregiata fattura, che però risente del solito difetto di tutte le trasposizioni in lungometraggi. Per apprezzare davvero in fondo il clima e il mondo concepito da Nihei vi conviene leggere prima il fumetto e se la cosa vi appassiona, noi di NerdPlanet vi consigliamo anche di guardare i sei episodi di una miniserie uscita anni fa.
Soltanto in questo modo vi potrete chiarire dei dubbi che la trama – in verità un po’ scarna di dialoghi – vi lascerà. Noi vi lasciamo con il trailer e con il link per l’acquisto della nuova versione del fumetto edita da Panini – Manga (in fondo all’articolo).
Facebook
Twitter
YouTube
RSS